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Il ragazzo cieco che gira il mondo

Zaino in spalla, bastone in mano, iPhone in tasca e cane al guinzaglio. Quella di Alessandro Bordini, 28enne non vedente di Nogara (Verona), è la storia di un giro del mondo in solitaria senza precedenti, dall’Africa alla Thailandia fino all’Oceania. Ma non si tratta della classica avventura di chi non ne ha più, molla tutta e va in cerca della libertà. Questo è il racconto di un ragazzo che a 24 anni si ritrova cieco dopo uno sfortunato lancio con il paracadute, trova la forza di rialzarsi e ora invita a “non arrendersi mai e vivere intensamente ogni giorno“.

Non è un caso che abbia scelto il nome di Light the Planet (Illumina il pianeta) per il suo lungo cammino al buio. Per una precisa scelta ha deciso di non farsi accompagnare da una guida. Tappa dopo tappa, ha semplicemente chiesto aiuto alla gente. Due dei concetti più ricorrenti nei suoi racconti di viaggio sono il valore dell’incontro e la bontà che, quando si uniscono, creano un mix commovente: “Tutti sono buoni e pronti ad aiutarti. Se sono arrivato fin qui è perché ho incontrato gente buona“.

La chiave per arrivare tutti i giorni fino in fondo è stata quella dell’adattamento: dal viaggiare in 8-9 persone in taxi al ritrovarsi a cenare isolato dal resto della famiglia fino a fare la doccia con un secchio d’acqua e una bottiglia. In certe situazioni, ricorda, è stata dura: “Mi sono sempre ripetuto: se milioni di persone fanno questo per tutta la vita perché io non dovrei riuscirci per qualche settimana?“. Poi ha capito che mangiare da solo era solo per una forma di rispetto nei suoi confronti e se aveva trovato acqua calda per lavarsi, qualcuno vi aveva rinunciato in suo favore.

Tra Terra e Cielo
Tra Terra e Cielo
Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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