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IL NOSTRO AMICO ZUCCHERO

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Quello bianco, raffinato, è un vero e proprio veleno. Meglio sostituirlo con malto, succo d’agave, sciroppo d’uva, di mele, d’acero o semplicemente con un profumato cucchiaino di miele …

La dolce debolezza ha per noi origini molto remote, a partire dalla nascita quando, inermi e beati, succhiavamo con passione il latte materno, delicatamente zuccherino.

Ma lo zucchero industriale produce effetti negativi sul nostro organismo essendo un prodotto morto, inerte ed assai nocivo.

Questo è dovuto alla sua laboriosa raffinazione, in gran parte voluta per renderlo presentabile agli occhi del consumatore moderno.

Il prodotto di partenza viene cotto con latte di calce, nella quale i componenti nobili del vegetale – albumine e minerali – precipitano, distruggendosi in conseguenza della reazione alcalina e del calore.

La sostanza risultante viene poi trattata con calce viva, acido carbonico, biossido solforico e carbonato di calcio. La massa ottenuta viene ulteriormente cucinata, raffreddata, cristallizzata e centrifugata.

L’ultimo processo, la raffinazione, avviene utilizzando acido carbonico, acido solforico ed altre sostanze non meno dannose.

L’industria saccarifera, per aumentare la produzione del prodotto finale ha introdotto nella lavorazione anche il sistema della lunga macerazione dei composti in soluzioni di resine, ammoniaca ed acqua.

Una domanda: quanti dei consumatori abituali di zucchero sanno che con esso ingeriscono una miscela contenente residui di calce, resine, ammoniaca, acidi vari e solo “tracce” di barbabietola da zucchero? Ma che cosa potrebbe ulteriormente convincerci a togliere lo zucchero raffinato dalla nostra dieta? Forse il sapere che non apporta alcuna vitamina, alcun oligoelemento, niente di niente. Al contrario il nostro organismo può assorbirlo solo investendo buona parte delle sue risorse di vitamina del gruppo B (da ricordare che il crescente aumento di depressioni, stanchezze profonde ed esaurimenti nervosi è dovuto in gran parte alla carenza di vitamina B1 e B5). E se ciò non bastasse dobbiamo sapere che compie un’azione demineralizzante, decalcificante e favorisce i processi fermentativi con conseguente aumento di flora batterica tossica per l’intestino.

E ancora: è la vera causa dell’incremento dei diabetici nei paesi industrializzati.

Anche il nostro sistema endocrino si sbilancia per l’introduzione di quest’elemento che non esiste in natura, e di conseguenza ne risente il nostro umore. Questo ovviamente non significa che dobbiamo rinunciare del tutto ai piaceri della gola: esistono nel commercio alternativo ottimi prodotti (come biscotti, merendine, dolci, budini, ecc.) dolcificati con sostituti naturali quali malto, succo d’agave, sciroppo di mele o di uva, sciroppo di acero, fruttosio, miele.

Possiamo anche usare tali sostituti nella preparazione casalinga dei dolci, avendo l’accortezza di usarne di meno poiché hanno un potere dolcificante maggiore dello zucchero tradizionale. E ogni tanto facciamo pure uno strappo alla regola con un cannolo siciliano, ma con criterio e saggezza.

Susanna Berginc 
(Tra Terra e Cielo, giornale mensile, n. 207, dicembre 2006)

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Abbiamo la convinzione che il cambiamento del pianeta nasca all’interno di ognuno di noi, dall’attenzione che poniamo al cibo che scegliamo, dalla qualità delle relazioni che intratteniamo con il mondo esterno e con noi stessi/e, dal tipo di benessere che ci doniamo.

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