Cosa c’è di meglio di un’ottima vellutata di zucca ora che l’autunno è alle porte? Sono facili da preparare, sono buone e in più sono anche piatti light. Ce ne sono una varietà infinita da preparare con ingredienti sempre diversi in base ai propri gusti e alla stagione. Di solito, essendo cremose e non contenendo pezzi interi di verdura, piacciono anche ai bambini.
Questo è il dodicesimo appuntamento con le ricette di Luca, il cuoco della Vacanza Mare 2013 di Tra Terra e Cielo.
Ingredienti per 4 persone:
Zucca: 600 gr
Porro: 2
Sale: q.b
Olio extra vergine oliva: q.b
Semi di anice: 10 gr
Semi misti oleaginosi tritati: 10 gr
Preparazione:
Nettare la radice del porro e la parte verde, tagliare per lungo la parte bianca in 4 e poi tritarla finemente. Riempire un pentolino con almeno 1 litro d’acqua e portarla a bollore. Trasferire in un colino e lavare bene sotto l’acqua. Pulire bene la zucca, togliere le due estremità, quindi tagliarla per la lunghezza in 2 parti. Con un cucchiaio togliere i semi e tenerli da parte. Tagliare la zucca in piccoli pezzi. Con un mortaio o robot da cucina tritare separatamente e mettere da parte i semi misti e l’anice. Versare in un tegame l’olio ed il porro e soffriggere a fuoco lento mescolando il tutto. Aggiungere la zucca e mescolare il tutto per 2 minuti, alzare il fuoco e aggiungere l’acqua calda fino a sommergere il tutto. Quando la zucca sarà diventata morbida salare, unire i semi d’anice e quelli misti. Tritare il tutto con un minipimer, assaggiare ed eventualmente aggiustare di sale e consistenza.
(12/continua)
LEGGI LE ALTRE RICETTE:
Bulgur al curry
Bietola con tofu strapazzato
Crema di cannellini
Crema di cavolfiore
Crema pasticcera
La cecina
Cipolle al forno
Carote e daikon con semi
Farro con lenticchie
Finocchi alla curcuma
Seitan con radicchio
Luca Camilli cuoco di cucina naturale salutare, dopo tanti anni trascorsi nei ristoranti d’Italia e d’Europa, si è avvicinato con curiosità alla cultura vegetariana e macrobiotica. E’ rimasto affascinato dalla semplicità, dalla bontà e dall’energia degli numerosi alimenti offerti generosamente dalla terra. Ama ricordare che «noi siamo quello che mangiamo».